In collaborazione con Padiglione CINA, Padiglione ALITALIA ETIHAD Airways e Padiglione EATALY con Gaetano Pesce e Vittorio Sgarbi, sono state realizzate strutture e pavimentazioni in resina artistiche.
“L’installazione realizzata da Gobbetto si sviluppa all’interno del Padiglione Cina, situata nel percorso tra le province e precisamente in quella di Shanghai, rappresenta il sinuoso sviluppo di uno dei nastri utilizzati per le danze tradizionali cinesi che con movimenti voluttuosi del corpo insegnano a rendere un’immagine flessibile di un’arte che proviene dal cuore.
La struttura si sviluppa in uno spazio di 11 per 7 metri con un’altezza di 4 metri ed è stata realizzata interamente da Gobbetto con la collaborazione di George Voroniuc e decorazioni di Mino Longo. Sono stati inseriti alcuni monitor sensori interattivi che conducono il visitatore in uno scenario futuristico di distribuzione e consumo del cibo”
PADIGLIONE EATALY con Gaetano Pesce e Vittorio Sgarbi:
Pesce d’Aprile
“Il punto di vista privilegiato, umano e appassionante, per capire Gaetano Pesce, è vederlo davanti a un’opera d’arte con l’emozione di chi riconosce anche quello che non conosce e, in ogni caso, si compiace di aver incontrato una persona notevole, da cui imparare qualcosa.
È l’istinto che guida Pesce, prima della conoscenza storica.
Se poi questa esperienza, imprevista e desiderata, si vive vedendolo guardare disegni curiosi e misteriosi di Leonardo,
si intende il genio italiano che si riproduce in un atteggiamento mentale di intelligenza e di fantasia.
Il corpo , prima degli occhi, si protende rapace, in uno strano punto di equilibrio, reclinato in avanti, mentre la testa si china come dotata di un becco per carpire quella porzione di cibo prezioso. Il movimento del corpo e della testa di Pesce, come quello della gazza ladra, è rapido, furtivo.
Poi, all’improvviso, Pesce si gira come se nulla fosse accaduto, e comincia a conversare con amici e astanti senza dare a vedere il piacere e il beneficio della sua rapina. Certo, pur non essendo modesto, Pesce non può far rilevare né intendere la fraternità e la parentela che lo lega a Leonardo, l’incontenibile felicità di quell’ incontro, nella situazione favorevole di una mostra chiusa, girando le stanze tra stupore e felicità.
E benché egli sia quasi ariostesco, con la sprezzatura di chi non vuol far trapelare il suo ambizioso pensiero, tu lo guardi e pensi che qualcosa di Leonardo, senza la retorica del genio, viva in lui. E poi vedi il travestimento di un uomo di teatro che si monta barba, capelli e cappelli, per somigliare a Leonardo, e pensi che quella sia una caricatura mentre questo, quello che hai davanti, è un uomo; e che forse Leonardo va restituito a una dimensione umana, di gentilezza, di ingenuità e di fulminante talento, che è quello con il quale l’intelligente e anche iroso Pesce ti affascina.
In tanti incontri e in tanta umana fraternità, e con il ricordo affettuoso e vero della sua radice veneta in comune con mio padre, Pesce è la persona più sorprendente e originale che ho conosciuto negli ultimi anni, riscontrandone una seducente somiglianza con le due intelligenze creative più vivaci che ho incontrato nella mia ricerca di talenti artistici, talvolta incontrati come lui, senza cercarli: Luigi Serafini e Filippo Martinez.
Se in questi giorni ho incrociato il suo sguardo sui disegni di Leonardo, anni fa lo ho visto osservare stupite le invenzioni surreali di Serafini . Ma il destino ci ha portato anche negli spazi arcani di chiese romaniche, nell’atrio di San Nazzaro Sesia, e perfino in un campo di nomadi, fra architetture stabili e provvisorie, mattoni e camper, in un notturno peregrinare fra Novara e Vercelli.
Gaetano è sempre curioso e stupito come un ragazzo, a Los Angeles come a Venezia, desideroso soltanto e continuamente di conoscere e meravigliarsi.
Orgogliosamente italiano anche, soprattutto, nel Nuovo mondo dove anche Leonardo sarebbe certamente andato se gli aerei che stava concependo glielo avessero consentito; era certamente per questo che voleva volare. Pesce gli aerei, tra vecchio e nuovo mondo, li prende con straordinaria frequenza ed è contemporaneamente qua e là, in un’Italia reale e in un’Italia del cuore.
Così l’ha concepita per me e per sé nel padiglione Eataly Expo, come una bella donna che danza adorna di tutte le meraviglie e le prelibatezze di ogni regione, intanto ricordando il suo libero e irregolare vagare; e poi, come sempre desideroso di esplorare il Tesoro d’Italia che io, prima di tutto per lui, ho temporaneamente rapinato. E sarà una festa per tutti”
Gobbetto è presente con arredi totalmente realizzati in resina ed il rivestimento di una parete artistica completamente decorata, il tutto con la collaborazione di Mino Longo, Sonja Quarone e DuePuntoZero.