Gli ultimi noti avvenimenti pandemici hanno creato un’emergenza sanitaria destinata a cambiare le nostre abitudini e che si riflette in maniera forte sull’architettura, segnatamente nella riprogettazione degli spazi comuni delle nostre abitazioni ma soprattutto degli ambienti di lavoro.
Si parla di architettura resiliente, cioè flessibile, capace di adeguarsi ad eventuali cambiamenti del contesto, capace di superare eventi catastrofici e di adattarsi a nuove condizioni. Si pensi agli spazi comuni nei luoghi di lavoro che dovranno essere impostati ma, allo stesso tempo, essere pronti a cambiare ancora se il contesto cambia. Proprio a queste esigenze ed a quelle della sostenibilità e riduzione dell’impatto sull’ambiente risponde perfettamente la produzione industriale della Gobbetto. Una superficie in resina, infatti, fascia perfettamente uno spazio lasciando allo stesso tempo intatta la possibilità di rivederlo o di dargli una nuova destinazione se i nuovi contesti lo richiederanno. Il basso spessore dei nostri pavimenti, la scelta di inerti naturali come il quarzo, la diorite, il ferro, il fatto che tutta la nostra produzione sia esente da emissioni voc, ci fanno pensare che i nostri materiali sembrano fatti apposta per questa nuova architettura del futuro, resiliente e sostenibile.